13.05.2023 | Grazia Varisco | Pausa

Rossini Art Site e Fondazione Pietro e Alberto Rossini
per il ciclo “Gli Amici di Alberto Rossini”
presentano

Grazia Varisco

Pausa

a cura di Francesca Guerisoli

Rossini Art Site, Briosco
Sabato 13 maggio 2023, ore 16
Fino al 30 luglio 2023

Rossini Art Site e Fondazione Pietro e Alberto Rossini, sabato 13 maggio alle ore 16, presentano Pausa di Grazia Varisco, un evento che nasce dalle riflessioni condivise in diverse occasioni dall’artista con la curatrice Francesca Guerisoli e la famiglia Rossini. In pausa di attività espositiva dopo la sua personale Percorsi contemporanei 1957-2022 a Palazzo Reale di Milano, Grazia Varisco raccoglie e porta alla luce le idee, gli appunti e i pensieri sparsi da anni. Pausa comprende un incontro con l’artista e l’esposizione di cinque sue opere e si inserisce nel ciclo annuale “Gli Amici di Alberto Rossini”, giunto alla sua ottava edizione, dedicata al collezionista scomparso nel 2015 e agli artisti con cui condivise progettualità e intrattenne vivaci rapporti di amicizia.

Il titolo dell’evento viene da Pausa_Vuoto a rendere, libro di pensieri pubblicato propria in questa occasione, con introduzione di Elisabetta Longari ed edito da Colophonarte, casa editrice di Belluno specializzata in libri d’arte. Stampato in 250 copie, una parte è corredata da una tecnica mista numerata e firmata dall’artista. Nel corso del pomeriggio, verranno letti alcuni brani scritti da Grazia Varisco tra il 1984 e il 2023, trasportando il pubblico in un percorso tra emozioni personali, affetti, la sua visione della vita e l’esperienza dello spazio delle città e dei paesaggi.

Pausa mostra alcuni nodi focali del percorso creativo dell’artista e al contempo il rapporto intrattenuto con Alberto Rossini che, nei primi anni del nuovo millennio, la incaricò di realizzare diverse opere per il parco di sculture e le fornì soluzioni tecniche che l’industria offriva per la realizzazione di nuove opere. La collezione Rossini conta oggi quattro opere di Grazia Varisco, due delle quali sono state recentemente restaurate e sono collocate all’aperto.

Tra queste, un esemplare che fa parte di una tra le serie più care all’artista, quella degli Gnomoni. Realizzati nel 2007, gli Gnomoni al parco Rossini si compongono di tre elementi in metallo verniciato di diversi colori che divengono un tutt’uno con lo spazio geometrico che disegnano nell’aria e con la proiezione delle ombre che generano. Lo gnomone è propriamente l’asticella che segna l’ora nella meridiana attraverso la proiezione dell’ombra. La serie degli Gnomoni nasce dalla riflessione sull’ombra come elemento che compete con la forma e con la quale intrattiene un rapporto di sfida e di compensazione, tra oggettuale e immateriale. Una caratteristica della Varisco è quella di aver sempre giocato con l’arte e con le parole: in questo caso, recupera il termine “gnomo”, che in greco (i gnósi) significa conoscenza e ne fa un gioco di parole che va a indicare i tre elementi scultorei: “Gnom-one-two-three”.

Duetto al quadrato, 2012 (lamiere di metallo verniciato) trova oggi la sua collocazione definitiva all’interno del parco della collezione. Ideato per il parco Rossini e qui esposto dal 2012, è reso girevole come pensato dall’artista insieme ad Alberto Rossini.

Alla fine degli anni Ottanta, in conseguenza all’interesse per la “piega” già in atto nelle Extrapagine e negli Gnomoni, ho concentrato la mia attenzione sull’essenza del fenomeno della piega di un foglio che da piano, superficie inerte, diventa elemento tridimensionale eretto, che occupa, o meglio, ospita lo spazio. Se la piega è ortogonale l’equilibrio è facile e tutto finisce qui. Ma se la piega è inclinata? Accosto due fogli identici per formato e inclinazione della piega, quasi a provare un appoggio solidale. Il Duetto composto da due fogli identici con identica piega e quasi accostati, mette in atto l’ambiguità percettiva dando risalto alla ‘precarietà’ suggerita dalla lama di vuoto fra i due elementi. Il Duetto al quadrato così raddoppiato si propone di variare la visione dei colori primari alternativamente in luce e ombra naturali, sulle superfici dei quattro elementi di altezza in proporzioni diverse.

La mostra comprende anche alcune opere allestite al piano nobile del padiglione James Wines: Silenzi, 2007 (alluminio verniciato), Quadri Comunicanti Filo Rosso, 2008 (ferro verniciato e filo), Passante (2000-2022). I Silenzi, altra serie cara all’artista, hanno una genesi che viene da un incontro casuale: quello dell’artista con i passepartout che il suo corniciaio aveva messo da parte:

Dal corniciaio tanti passepartout sovrapposti… tanti vuoti muti, variabili, estensibili, incolmabili per i miei “sovrumani” silenzi.

I Silenzi, realizzati in alluminio verniciato, conservano la dimensione formale della cornice ma diventano essi stessi protagonisti, rovesciano il vuoto sul pieno, il soggetto e l’oggetto, la figura e lo sfondo. Anche in questo caso, Varisco agisce con rigore formale imprimendo una leggerezza alla forma e giocando con il contenuto, che la porterà poi ai Quadri Comunicanti:

Il qualunque nel disporsi di una forma ripetuta che contiene una qualunque quantità di vuoto o una qualunque quantità di pieno.

La provvisorietà, la precarietà, la condizione di bilico contenuta nei Quadri Comunicanti non trova soluzione nemmeno nell’allineamento rettilineo impresso dall’allestimento. Varisco porta in scena un “divertimento percettivo” che mette a confronto casualità e regola.
Passante è una piccola scultura del 2000. La versione più grande, qui in mostra, è stata realizzata nel 2022 per la personale a Palazzo Reale.
Da domenica 14 maggio al 30 luglio 2023 la mostra sarà aperta al pubblico del Rossini Art Site. Una traccia audio, realizzata dal collettivo teatrale Circolo Bergman, con alcuni pensieri di Grazia Varisco sarà diffusa dal padiglione James Wines.

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Grazia Varisco (Milano, 1937) è cofondatrice, all’inizio degli anni Sessanta, del Gruppo T di Milano (insieme a Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo e Gabriele Devecchi), all’avanguardia delle ricerche artistiche in campo cinetico e programmato. Nel 2007 è stata insignita del premio dell’Accademia Nazionale di San Luca e nel 2018 del Premio Antonio Feltrinelli – Accademia dei Lincei, motivazione di Flavio Fergonzi, con opera esposta alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra le presenze istituzionali più recenti, si segnalano la Farnesina, Quirinale Contemporaneo, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIMS) e Ambasciata Italiana a Washington. Il 29 maggio prossimo esporrà a “Reggia Contemporanea” alla Villa Reale di Monza.