HISTORY

The Rossini Art Site sculpture park, seat of Fondazione Pietro e Alberto Rossini, unfolded from the farsighted vision of entrepreneur and art collector Alberto Rossini: an art patron who placed his love of art and technological innovation at the centre of the several cultural projects he undertook with world famous artists and architects.

Alberto Rossini was born in 1934 in Carate Brianza. In 1969 he founded Ranger Italiana, a company that during the 1970s became leader in the production of plastic and composite materials, working as a technological partner for car manufacturing and furniture companies. Rossini was a distinguished art collector and also a patron who made the most advanced industrial technology available to artists and designers. Artists who worked with Ranger include César, Pierre Restany, Dennis Oppenheim, Andrea Cascella, Pietro Consagra, Franz Stӓhler, and Raymundo Sesma: company specialists and workers were involved in the making of artworks that marked the evolution of abstract sculpture and of the relation between art and technology, design and production.

On the one hand the company became an established partner of some of the most prestigious brands – such as Ferrari, Porsche, Audi, BMW, Bentley, Maserati, Vitra, Molteni, and B&B – on the other it strengthened its support to artistic projects of ever greater international appeal. In 1991, Rossini supported the great Pietro Consagra solo exhibition at the Hermitage in Saint Petersburg; in 2000 he collaborated with Massimiliano Fuksas on the project for the Peace House for the Venice Architecture Biennale; in 2007 he concluded the realization of the pavilion designed by James Wines’ New York-based SITE studio.

In 2015, not long before he died, Alberto with the assistance in particular of his son Marco, finalized his last ambitious project: that of opening the art park to public view: named Rossini Art Site, the park has become a location for temporary exhibitions and performances produced by Fondazione Pietro e Alberto Rossini.

The idea of using the pavilion as a space for performances and site-specific projects unfolded from the encounter between art historian and curator Francesca Guerisoli and Matteo Rossini, Alberto’s first born; in 2011, Cesare Viel’s performances inaugurated the new Fondazione Pietro e Alberto Rossini productions.

The idea of founding a non-profit institution had long been a project the art collector had wanted to carry out, but only in 2016, thanks to the effort of his heirs, could the foundation be officially established and recognised by Regione Lombardia the following year.

STORIA

Sede della Fondazione Pietro e Alberto Rossini, il parco di scultura Rossini Art Site nasce dalla lungimiranza dell’imprenditore e collezionista Alberto Rossini: un mecenate che ha fatto dell’amore per l’arte e per l’innovazione tecnologica i principi guida dei numerosi progetti culturali intrapresi con artisti e architetti di fama mondiale.

Alberto Rossini nasce nel 1934 a Carate Brianza. Nel 1969 fonda la Ranger Italiana, che negli anni settanta diventa leader nel settore delle materie plastiche e dei materiali compositi , proponendosi come partner tecnologico per gruppi automobilistici e aziende di arredamento. Rossini diviene non solo collezionista di rilievo, ma anche mecenate che mette la tecnologia industriale più avanzata al servizio degli artisti e dei designer. Alla Ranger passano, tra gli altri, César, Pierre Restany, Dennis Oppenheim, Andrea Cascella, Pietro Consagra, Franz Stӓhler, Raymundo Sesma: tecnici e operai vengono coinvolti nella realizzazione di opere che segnano l’evoluzione della scultura astratta e del rapporto tra arte e tecnologia, tra ideazione e produzione.

Se da un lato l’azienda diventa stabile collaboratrice di alcuni marchi tra i più prestigiosi al mondo – come Ferrari, Porsche, Audi, BMW, Bentley, Maserati, Vitra, Molteni, B&B –, dall’altro potenzia il supporto a progetti artistici di respiro sempre più internazionale. Nel 1991, Rossini sostiene la grande personale di Pietro Consagra all’Hermitage di San Pietroburgo; nel 2000 collabora con Massimiliano Fuksas al progetto della Casa della Pace per la Biennale di Architettura di Venezia; nel 2007 conclude la realizzazione del padiglione progettato da James Wines dello studio newyorchese SITE.

Nel 2015, poco prima di morire, Alberto, coadiuvato in particolare dal figlio Marco, realizza l’ultimo ambizioso progetto: l’apertura al pubblico del parco d’arte, che assume il nome di Rossini Art Site e diviene cornice per le mostre temporanee e le performance prodotte da Fondazione Pietro e Alberto Rossini.

L’idea di utilizzare il padiglione per performance e progetti site-specific viene da un incontro tra la storica dell’arte e curatrice Francesca Guerisoli e Matteo Rossini, primo figlio di Alberto; nel 2011, le performance di Cesare Viel inaugurano le nuove produzioni di Fondazione Pietro e Alberto Rossini.

La volontà di creare un ente privato senza scopo di lucro era già da anni nella testa del collezionista, ma solo nel 2016, grazie all’impegno degli eredi, la Fondazione è stata creata formalmente e nel 2017 è stata riconosciuta da Regione Lombardia.