INCASTRI VITALI
Andrea Cascella e Alberto Rossini
Un dialogo artistico e umano
Per il ciclo “Gli Amici di Alberto Rossini”, Rossini Art Site e Fondazione Pietro e Alberto Rossini, in collaborazione con l’Archivio Andrea Cascella, presentano la mostra INCASTRI VITALI. Andrea Cascella e Alberto Rossini. Un dialogo artistico e umano, dedicata alla figura dello scultore Andrea Cascella (1919-1990), che nasce dal desiderio di mettere in luce non solo il rapporto di committenza, ma anche quello più profondo e personale tra l’imprenditore lombardo e appassionato d’arte contemporanea Alberto Rossini, la sua famiglia e l’artista.
Andrea Cascella sceglie di recuperare e utilizzare materiali tradizionali come il marmo e la pietra, conferendo così alle sue opere una durabilità e integrità fuori dal tempo. Il gesto dello scultore emerge come elemento cruciale, trasmettendo l’essenza stessa della creatività. Cascella sottolinea il valore umano vitale del gesto dello scultore nel suo lavoro. Il suo approccio all’atto creativo incorpora un profondo legame tra l’artista e il materiale, trasformando ogni movimento in un atto di dare vita a una nuova vita artistica.
Sono queste caratteristiche che hanno affascinato Alberto e Luisa Rossini, portandoli a collezionare nel corso degli anni diverse opere dell’artista. Si è sviluppata una sincera amicizia, nata grazie a un primo interessamento di Luisa Rossini, che alla fine degli anni Ottanta decise di regalare al marito la scultura in marmo statuario Piccolo Segnatempo (1988). A partire da quel momento si consolidò tra loro un’affinità profonda, punteggiata da frequenti momenti di convivialità e scambi umani e intellettuali, che si traducevano in conversazioni sulle ragioni e i significati dell’arte. L’esposizione si incentra su questo legame di amicizia e dialogo instauratosi tra i Rossini e Cascella, un’intimità artistica e umana che permea ogni opera esposta, ma anche nel tessuto emotivo e narrativo che avvolge l’intero evento espositivo. Al Rossini Art Site, che ospita la collezione Rossini, spiccano due maestose sculture di Andrea Cascella: Annunciazione in bronzo e Demiurgo in granito sardo.
Nel padiglione di James Wines, la mostra presenta disegni e sculture dell’artista in diversi materiali, che tracciano un percorso dagli anni Sessanta agli anni Ottanta. Le opere su carta, di cui la collezione conserva un nucleo particolarmente significativo, sono qui presentate per rintracciare idealmente il processo creativo di Cascella. Tra le opere esposte, spicca per la sua rarità e il suo significato indice dell’impegno civile dell’artista una scultura della fine degli anni Cinquanta legata al progetto (mai realizzato nella sua forma originaria) con cui Andrea Cascella vinse nel 1958 la prima fase eliminatoria del Concorso internazionale per un Monumento ai deportati di Auschwitz (con il fratello Pietro e l’architetto Julio Lafuente).
La mostra dedicata ad Andrea Cascella da Rossini Art Site si rivela dunque come un viaggio intriso di emozioni, non solo presentando le opere e il senso più intimo del lavoro dell’autore, ma anche cercando di rintracciare i rapporti umani che definiscono l’eredità artistica di questo sodalizio con la famiglia Rossini, in un progetto culturale condiviso con il territorio. Attraverso una ricerca che ha potuto valorizzare il materiale inedito negli archivi Rossini e Cascella, è stato possibile ricostruire il legame profondo e di amicizia che legava le due personalità. Tra i documenti rinvenuti in questa occasione, particolarmente significativo è un appunto di Alberto Rossini intitolato Omaggio: Andrea Cascella e datato agosto 2006, sedici anni dopo la scomparsa dello scultore. una annotazione tratta dal suo diario personale e idealmente indirizzata all’amico scultore, quasi a proseguire il loro dialogo così assiduo, in cui ricorda i momenti trascorsi insieme e la committenza del progetto, mai realizzato, per un’opera in ricordo del figlio Pietro prematuramente scomparso.
Biografia di Andrea Cascella
Andrea Cascella nasce a Pescara nel 1919 da una famiglia di tradizioni artistiche. Suoi primi maestri furono il nonno Basilio e il padre Tommaso entrambi pittori. La sua vita è stata profondamente segnata dall’esperienza della Seconda guerra mondiale prima dal 1940 al 1943 e poi dal 1943 al 1945, anni in cui partecipa attivamente alla resistenza in Piemonte. Nel dopoguerra a Roma si dedica con il fratello Pietro alla ceramica e alla scultura in pietra applicata in particolar modo all’architettura. Inizia a lavorare per le gallerie italiane più importanti dell’epoca come L’Obelisco a Roma, Il Naviglio a Milano e Il Cavallino a Venezia, e vi espone a partire dal 1949. Nel 1959 conosce il mercante e collezionista americano, ma residente a Londra, Erick Estorick che acquisterà tutte le sue sculture esposte a Roma quell’anno presso la Rome-New York Art Foundation e gli proporrà un contratto di esclusiva.
Da qui nascerà la sua prima mostra londinese nel 1960 presso la Grosvenor Gallery. È invece l’incontro con Beatrice Monti, proprietaria della Galleria l’Ariete, ad avvicinare lo scultore all’utilizzo del marmo, dando avvio a una nuova stagione della sua opera culminante nella sala della XXXII Biennale Internazionale d’Arte a Venezia, dove vince il Gran Premio della Scultura. Nel contesto internazionale dopo il rapporto con la Grosvenor Gallery, esporrà nel 1965 e nel 1968 le sue sculture alla Betty Parsons Gallery di New York, mentre nel 1969 il Museé des Beaux Arts di Bruxelles gli dedica una importante antologica.
Nel 1970 inizia l’attività didattica: insegna all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila; dieci anni dopo diventa direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano; nel 1988 viene nominato direttore dell’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” a Como. Ottiene numerosi riconoscimenti, tra cui nel 1964 alla Biennale di Venezia, nel 1983 riceve la medaglia d’oro dal Presidente della Repubblica ai benemeriti della scuola della Cultura e dell’Arte (riconoscimento reiterato nel 1986 e nel 1990). È stato presente a grandi rassegne internazionali, tra cui la Biennale di Venezia (dal 1950), la Quadriennale di Roma (dal 1965), e al Solomon R. Guggenheim Museum di New York (dal 1962). Sue opere si trovano nelle collezioni dello Hirshhorn Museum and Sculpture Garden. Ha tenuto mostre personali a Venezia, Milano, Roma, Londra, Chicago, Tokyo, Los Angeles. Con il fratello Pietro e l’architetto Julio Lafuente, ha vinto il Concorso internazionale per un Monumento ai deportati di Auschwitz, in seguito realizzato diversamente solo da Pietro. Tra le sue più significative opere a scala urbana e ambientale, si segnalano l’altorilievo per la facciata dell’edificio Olivetti a Düsseldorf di Ignazio Gardella, il bassorilievo di 75 mq per la sede Olivetti di Buenos Aires, la piazza di Portorotondo in Sardegna, realizzata con Vittorio Gregotti, gli interventi monumentali a Gibellina e Matera, ea. Milano la scultura in marmo per l’aeroporto di Linate e la fontana di Piazza Leonardo da Vinci. Nel 1972 è stato commissario alla Biennale di Venezia e dal 1980 è stato direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera. È morto a Milano nel 1990.
Informazioni
INCASTRI VITALI
Andrea Cascella e Alberto Rossini
Un dialogo artistico e umano
Mostra realizzata nell’ambito del ciclo “Gli Amici di Alberto Rossini”
da Rossini Art Site e Fondazione Pietro e Alberto Rossini
in collaborazione con Archivio Andrea Cascella
A cura di Francesca Pola
Rossini Art Site
11 maggio – 21 luglio 2024
Inaugurazione: sabato 11 maggio, ore 18
Via Col del Frejus, 3 Briosco (MB)
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+39 0362 827761 +39 335 5378472
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